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Comunità energetiche: cosa sono, come funzionano e come accedere agli incentivi

Il mondo in cui viviamo è soggetto a cambiamenti continui. Ci sono incredibili evoluzioni scientifiche e tecnologiche… le possibilità sembrano infinite. Ma questo ritmo di innovazione ci impone anche di fare i conti con nuove responsabilità come quella della crisi climatica. Viviamo quindi in un mondo sempre più all’avanguardia, ma anche in un mondo in cui la ricerca di fonti di energia pulita e di sostenibilità è diventata una imprescindibile esigenza. 

Ed ecco che le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) diventano una delle risposte più chiare, semplice ed efficaci a queste richieste. Altro non sono, infatti, che modelli di produzione e condivisione energetica pulita. La nuova cultura energetica ha infatti due parole d’ordine: partecipata e sostenibile. 

Comunità Energetiche in Italia: cosa sono?

Come abbiamo anticipato una Comunità Energetica è quindi un’associazione di persone, enti, imprese o condomini che decidono di produrre, condividere e scambiare tra di loro l’energia rinnovabile prodotta localmente da un impianto fotovoltaico. 

Così si crea una Comunità Energetica che ha lo scopo di dare vita ad una cooperazione dove tutti mantengono la propria autonomia, ma i vantaggi economici e ambientali di questa scelta sono condivisi. 

Come aderire a una Comunità Energetica?

Per aderire ad una CER la cosa più importante è trovare un partner energetico, come Unoenergy, che possa supportare sia a livello tecnico che formale il processo. Esistono infatti due possibilità:

  • aderire ad una Comunità Energetica già esistente
  • crearne una nuova nel proprio territorio

I vari passaggi da portare a termine sono poi piuttosto semplici se eseguiti con il giusto supporto. Bisogna infatti definire un atto costitutivo, identificare gli impianti e registrare la CER nel portale dedicato del GSE.

Altro passaggio fondamentale è poi identificare e distinguere la differenza tra Socio Produttore e Socio Consumatore. Il primo è colui che sceglie di installare un impianto fotovoltaico e lo mette a disposizione della Comunità Energetica. Il Socio Consumatore invece, come dice il termine stesso, consuma l’energia condivisa senza essere proprietario di alcun impianto fotovoltaico. 

Entrambi hanno un grande vantaggio: il produttore riceve uno speciale incentivo sull’energia che viene immessa e condivisa. Il secondo può utilizzare l’energia a costi contenuti e tutti cooperano per ridurre il proprio impatto ambientale.

Gli incentivi 2025 per far parte di una CER

Quest’anno, il 2025, si sta delineando come un anno cruciale e decisivo per la crescita, lo sviluppo e la diffusione delle Comunità Energetiche grazie a dei nuovi incentivi nati grazie al PNRR

Nello specifico per le CER è stato ideato un contributo a fondo perduto fino al 40% per le spese sostenute nella realizzazione di impianti rinnovabili nei comuni italiani fino a 30.000 abitanti. Il tutto è possibile fino al 30 novembre 2025.

Benefici ambientali per il futuro

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono quindi un incredibile strumento di risparmio energetico, ma non si limitano a questo. Il loro utilizzo genera un impatto duraturo sull’ambiente riducendo di molto l’impronta di CO2 di ognuno di noi. Si crea un turbinio di comportamenti virtuosi e consapevoli dove ogni persona che aderisce alla CER sa che sta facendo qualcosa di attivo nel percorso di transizione energetica. 

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