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La tutela dell'ambiente nella Costituzione

Cosa cambia ora che la tutela dell’ambiente fa parte della Costituzione

L’8 febbraio 2022 è e sarà una data da ricordare in quanto, proprio quel giorno, è stata approvata la modifica di due articoli della Costituzione Italiana per dare il giusto spazio all’argomento della tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Un caso più unico che raro in cui si è deciso di andare a toccare, nel vero senso del termine, le parole scritte dalla Costituente e che sono i pilastri della nostra nazione. Tutto al fine di donare il giusto rilievo ad un tema che oggi nessuno può fingere di non vedere: la tutela ambientale e l’importanza delle nostre azioni sul futuro.

Dopo diversi Paesi come Spagna, Germania, Norvegia e Francia, ora anche l’Italia si è allineata. Ma concretamente, visto che in ben due articoli della Costituzione Italiana viene sottolineata l’importanza di difendere l’ambiente e la biodiversità cosa succederà? Come e cosa ci si augura che cambi al più presto nel nostro rapporto con la natura che ci circonda?

Quali sono gli articoli che tutelano l’ambiente?

La prima domanda a cui vogliamo rispondere riguarda quali articoli della Costituzione hanno per oggetto la tutela dell’ambiente. Nello specifico ne sono stati modificati due: il 9 e il 41 che riportiamo qui integralmente prima di spiegarne il significato profondo.

  • Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
  • Articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

Le integrazioni e le modifiche apportate all’articolo 9 puntano i riflettori sul tema della difesa e chiamano a raccolta tutta la cittadinanza. Parlando di sviluppo e di tutela dell’ambiente, della natura e degli animali si guarda infatti al domani, chiarendo come tutto quello che facciamo oggi abbia un impatto sulla vita futura di ognuno di noi. Per questo viene preso un impegno ufficiale e inderogabile proprio al fine di promuovere azioni volte a preservare la natura nella sua complessità.

Discorso diverso invece per l’articolo 41 perché tratta lo stesso tema, ma declinandolo sul piano economico. Diventa un obbligo non solo più morale, ma anche costituzionale, che le attività economiche pubbliche e private, pur essendo e rimanendo libere, siano realizzate nel rispetto dei beni ambientali, al fine di non creare danni alla salute, alla libertà, alla dignità e all’ambiente.

Cosa cambia ora che la difesa dell’ambiente è parte della Costituzione?

Se fino a qualche tempo fa l’ambiente nella Costituzione era inteso come luogo dell’uomo e la priorità era il benessere degli esseri viventi, oggi viene considerato esso stesso materia giuridica e bene da proteggere. Non più di proprietà dell’uomo, ma cruciale per la sopravvivenza di tutti noi.

Così facendo, a livello legale, trattandosi di una tutela costituzionale, leggi statali e regionali dovranno adeguarsi, in caso contrario saranno sottoposte alla censura della Corte Costituzionale.

La flora, la fauna e gli ecosistemi nella loro interezza entreranno nelle aule dei Tribunali dando il via a un vera rivoluzione green. Nella speranza che venga anche dato maggior risalto e una rinnovata forza a tematiche e battaglie portate avanti negli anni a difesa della biodiversità. Le aziende in primis dovranno infatti impegnarsi a non creare danno alla salute, ma anche agli ecosistemi.

Le speranze per il futuro del Pianeta

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, subito dopo l’approvazione delle modifiche aveva definito l’8 febbraio come una giornata epocale. Dalla iniziale richiesta di inserire almeno la parola “ambiente” nell’articolo 9, oggi le modifiche sono state enormi dando una dignità autonoma all’ambiente e portando tutti noi a guardare alla Terra come un bene unico e oggettivamente inestimabile.

Questa riforma, secondo diversi scienziati, politici, antropologi e imprenditori dovrà ora tramutarsi in leggi, decreti e proposte contenenti modifiche sostanziali al fine di non rendere questo traguardo un successo meramente simbolico. L’ambiente è entrato nella Costituzione, ma deve entrare soprattutto nella mente e nei progetti di tutti noi.

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